Il progetto cui ci opponiamo

Comitato civico in difesa della Marina Lobra

 Scheda esplicativa del progetto di “ristrutturazione dell’area portuale di Marina Lobra e rimessaggio, con sistemazione per la balneazione del litorale Chiaia”

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Non è semplice districarsi tra i numerosi fascicoli del progetto, le sue migliaia di pagine e le centinaia di tabelle e simulazioni grafiche di cui è composto. Abbiamo sentito l’esigenza di fare ordine nel groviglio tecnico-giuridico e tra le numerose mappe e ricostruzioni virtuali (queste ultime presentate sempre da angolature diverse e da lontano, vanificando qualsiasi ipotetica volontà dei progettisti di essere chiari e comprensibili).
La schedatura che abbiamo realizzato fa emergere con disarmante semplicità tutta la violenza insita nel progetto: la Marina Lobra è considerata terra di conquista, le opere immaginate la accerchiano e assediano, tanto ai margini del borgo, quanto nel suo cuore. Non potrà che risultarne uno stravolgimento della realtà esistente, con effetti del tutto oscuri sulla popolazione residente e sui potenziali ospiti.
Gli interventi previsti dal progetto (tutti estremamente impattanti) riguardano cinque luoghi specifici della Lobra: 1) la barriera frangiflutti, 2) la darsena, 3) un esteso agrumeto, 4) l’arenile, 5) il litorale “Chiaia”.
Di seguito elenchiamo, voce per voce, cosa vogliono realizzare, come vogliono farlo e perché ci opponiamo.

DOVE vogliono intervenire
SCOGLIERA FRANGIFLUTTI

COSA vogliono realizzare
Allungare e allargare la barriera-molo, eliminando la sua attuale angolatura.

COME vogliono farlo
L’ampliamento verrà realizzato con l’aggiunta di massi di pietra chiara; sul versante interno della scogliera, quello che si affaccia sul porto, sarà poggiata una lunga opera in cemento nello stesso stile dei primi 100 metri attualmente esistenti (realizzati di recente).

PERCHÉ ci opponiamo
Rappresenta il completamento di uno scempio paesaggistico, estetico e cromatico già cominciato con la realizzazione dei primi 100 metri in cemento. La scogliera – come altre realtà toccate dal progetto – necessita, al massimo, di un restauro, non certo di uno stravolgimento che comporterà solo l’enorme ferita su cui in futuro si affacceranno gli abitanti e gli ospiti non ancora scappati.

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DOVE vogliono intervenire
DARSENA

COSA vogliono realizzare
* Eliminare l’attuale parcheggio e costruire un doppio livello che sarà adibito a locali vari (uffici, club ed esercizi commerciali) e, poco più avanti, sarà innalzata la cosiddetta “casa del mare”.
* Rinnovare la banchina d’approdo laterale a valle della collina di San Liberatore.
* Recuperare vecchie cubature considerate condonabili.
* Realizzare un tunnel di collegamento con il parcheggio interrato (vedi oltre).

COME vogliono farlo
* L’eliminazione del parcheggio prevede la sua sostituzione con un’opera in cemento su due livelli; la “casa del mare” avrà l’aspetto di una torre di controllo dallo stile moderno in vetro e cemento.
* Le banchine saranno costruite con una struttura in cemento che nella parte laterale sostituirà quella preesistente, mentre nella parte frontale sarà realizzata ex-novo.
* Alcune vecchie baracche saranno trasformate in manufatti in muratura.
* Al di sotto dell’arco del ponte di Fontanelle il tunnel – nell’ipotesi progettuale – dovrà collegare lo specchio acqueo con il livello più profondo del parcheggio multipiano interrato.

PERCHÉ ci opponiamo
Queste opere sono una vera e propria invasione di cemento nell’antico porto della Lobra, per di più seguendo uno stile architettonico assolutamente dissonante con il contesto storico e paesaggistico del borgo. Anche in questo caso, come specificato precedentemente, le esigenze di rinnovo e di restauro dell’area portuale della Marina (che pure ci sono) vengono prese a pretesto per uno sconvolgimento ambientale, paesaggistico ed urbanistico che scongiuriamo in ogni modo. Come se non bastasse, un rischio devastante è quello di perdere per sempre delle aree di inestimabile valore archeologico.

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DOVE vogliono intervenire
AGRUMETO (suddiviso in più proprietari) a ridosso dello specchio acqueo

COSA vogliono realizzare
Parcheggio multipiano interrato di oltre 40.000 metri cubi.

COME vogliono farlo
Si tratta di un parallelepipedo di tre piani in cemento armato ancorato a pali di fondazione verticali e orizzontali. Il livello inferiore sarà adibito a rimessaggio barche (le quali verranno introdotte attraverso il tunnel sotterraneo di cui sopra); il livello intermedio sarà assegnato a parcheggio a rotazione per automobili e motociclette; il livello superiore sarà destinato a box-auto. La copertura (di circa 5000 mq) sarà adibita a «verde attrezzato (parco pubblico)» (dalla simulazione grafica, però, appare solo un campo di basket su cemento e qualche sparuta aiuola perimetrale).

PERCHÉ ci opponiamo
Innanzitutto si tratta di un’area sottoposta a rigidi vincoli urbanistici e paesaggistici, come sancisce il Piano Urbanistico Territoriale. Inoltre è uno degli ultimi preziosi agrumeti di Massa Lubrense e della Penisola Sorrentina, il cui valore va oltre gli aspetti estetici ed economici per estendersi a quelli profondissimi della cultura locale e del senso dei luoghi stratificatosi nel corso dei secoli. Oltre all’impatto visivo, estetico, ambientale del parcheggio progettato e al rischio idro-geologico che esso comporta, quest’opera aumenterà il traffico automobilistico e l’inquinamento atmosferico ed acustico, senza garantire pienamente la sicurezza dei bambini. È, in buona sostanza, un’opera paradossale perché vuole risolvere un problema che senza la realizzazione dell’intero progetto non esisterebbe.

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DOVE vogliono intervenire
ARENILE

COSA vogliono realizzare
Cementificazione dell’unica zona a spiaggia della Marina Lobra.

COME vogliono farlo
Si intende ricoprire completamente l’arenile trasformandolo in un banchinamento in cemento e, conseguentemente, si vuole dragare il fondale adiacente per raggiungere una profondità omogenea a quella dello specchio acqueo.

PERCHÉ ci opponiamo
Anche qui verrà totalmente cancellata una delle peculiarità ambientali della Marina per essere sostituita con un’opera in cemento, proprio alla foce di un rivolo proveniente dalle colline retrostanti. È un’azione quantomeno azzardata perché svuota completamente il senso di termini come “valorizzazione”, “miglioramento”, “riqualificazione” e così via stravolgendoli in una completa “ingessatura” del territorio. In questo modo si intende limitare – se non addirittura impedire – quella virtuosa interazione tra l’uomo e il suo territorio che durante i secoli passati ha permesso la ricca densità di un paesaggio che tutto il mondo ci invidia.

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DOVE vogliono intervenire
LITORALE “CHIAIA”

COSA vogliono realizzare
* Rinnovare il cosiddetto “Miglio blu” nel tratto che va dal borgo della Lobra alla riviera di San Montano.
* Realizzare una piscina water-front.
* Realizzare all’imboccatura del porto un altro lembo di molo su cui installare un distributore di carburanti (tra cui anche gpl marittimo).
* Realizzare tre solarium.

COME vogliono farlo
* L’attuale “passeggiata” in cemento (di per sé già fatiscente e antiestetica) sarà allargata per tutta la sua estensione e manterrà il suo profilo di cemento grezzo.
* Dove adesso è situata la scogliera cosiddetta “Cutolo” verrà realizzata una piscina con pareti in cemento nello stesso stile della “passeggiata”.
* Il nuovo molo dove sorgerà il distributore di carburanti sarà realizzato posando in senso trasversale alla costa nuovi massi di pietra chiara e ricoprendoli con un massetto in cemento; non è chiaro dove si intendono collocare i serbatoi di carburante.
* I solarium consisteranno in piattaforme di cemento la cui larghezza sarà superiore a quella del sentiero costiero.

PERCHÉ ci opponiamo
* Per quanto riguarda la passeggiata l’ipotesi progettuale non fa altro che accentuare i difetti funzionali ed estetici preesistenti.
* La piscina rappresenta un vero scempio paesaggistico che la competente Sovrintendenza bocciò già nella conferenza di servizi del 2003 (i rendering progettuali mostrano che tale opera dovrebbe essere un contenitore non comunicante con il mare e per questo è facile desumere che produrrà anche un deprecabile effetto “palude”).
* Non è chiaro dove saranno collocati i serbatoi del distributore di carburanti, pertanto questa opera non garantisce la piena sicurezza dei cittadini e delle abitazioni retrostanti perché non vi è specificazione delle distanze di sicurezza previste dalle normative antincendio. L’idea di introdurre il gpl marittimo, poi, non considera che i motori a scoppio alimentati da questo carburante richiedono quantità maggiori della normale benzina, dunque si può immaginare che un serbatoio per il gpl marittimo dovrà essere proporzionalmente più grande delle altre cisterne e, quindi, la questione della sicurezza ne risulta aggravata e accentuata. Altra questione, infine, è l’aumento dell’inquinamento del mare prospiciente la Marina, già fortemente provato dalla presenza dei natanti.
* I solarium sono in aperta violazione degli strumenti urbanistici e rappresentano un esempio lampante della ratio di tutto il progetto che mira ad escludere le attività che già esistono e ad imporre d’imperio un “monopolista”.

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ALTRI MOTIVI per cui ci opponiamo
È proprio quest’ultimo argomento uno dei motivi più importanti per cui ci opponiamo a questa pianificazione ingiusta e sbagliata, sostenuta da un project financing che, calato nella realtà socio-economica della Marina Lobra, produrrà effetti negativi del tutto imprevedibili. Questo sistema, che consente ad un privato di realizzare con il proprio capitale una opera pubblica e di poterne sfruttare commercialmente le conseguenti concessioni di lungo termine, trova una virtuosa applicazione in altri casi (ad esempio quello della Marina di Stabia, dove non erano presenti centri abitati né, tanto meno, preesistenti attività). Nel caso della Lobra un prepotente ed apparentemente immotivato atto d’imperio spoglierà parecchie attività e numerosi nuclei familiari non solo delle loro proprietà, ma anche delle loro consolidate fonti di reddito. E tutto ciò per essere consegnato nelle mani di un solo privato che conseguirà un profitto socialmente ingiusto in regime di monopolio. Questo soggetto si troverà nella posizione non solo di decidere chi lavora e chi no, chi guadagna e chi no, ma anche quanto guadagna. Ci opponiamo perché non può essere consentito ad una Pubblica Amministrazione di danneggiare una parte dei suoi stessi cittadini consegnando ad un privato così tanto potere, così tanto iniquo profitto e per così tanto tempo. Una Pubblica Amministrazione che fa questo ha abdicato dal suo ruolo di servizio dell’interesse generale e si è trasformata in un odioso feudatario.

(versione stampabile, pdf)
(versione da proiettare, in power-point)

11 risposte a “Il progetto cui ci opponiamo

  1. La scheda esplicativa del progetto di “riqualificazione” della Marina Lobra è disponibile anche in pdf: QUI (236 kb).

  2. La scheda è ora disponibile anche in una versione da proiettare (power-point): QUI (6 MB).

  3. deplorevole!!! progetto per intascare soldi pubblici a danno del futuro dei nostri figli.
    RINNEGO!!!!!

  4. Condivido tutte le Vs riserve, mancando nei progetti d’intenti, tra l’altro, qualsiasi riferimento ad eventuali evidenziazioni storico culturali, che proprio su questo promontorio ancora sussistono.
    Ritengo inoltre che l’esempio di Capri dovrebbe insegnare che non é con la massificazione del turismo che si risolvono i problemi economici locali.
    Flavio Russo

  5. Antonino Siniscalchi

    Questo è il mio articolo de Il Mattino del 24 giugno 2011…

    Marina della Lobra, no al restauro: giù le mani dal borgo
    MASSA LUBRENSE. Si allarga il fronte del dissenso sul progetto di riqualificazione del porto di Marina della Lobra. A scendere in campo è il comitato civico costituito per difendere le peculiarità dell’antico borgo marinaro. In quest’ottica è stato convocato per martedì prossimo alle 20.30, presso il ristorante «da Michele», un incontro pubblico promosso dal presidente del sodalizio Luciano Ricciardi. Al centro del dibattito, il progetto di riqualificazione dell’area portuale di Marina della Lobra, rimessaggio e destinazione alla balneazione del litorale Chiaia, verso il quale il comitato si oppone fermamente. Prevista la partecipazione di esponenti politici della penisola sorrentina, con l’assessore provinciale al Demanio ed al Turismo, Piergiorgio Sagristani e del consigliere provinciale Raffaele Apreda. Tra i relatori anche esponenti del gruppo consiliare di opposizione «Patto Con La Città» ed i rappresentanti delle sezioni locali delle principali associazioni ambientaliste, in prima fila Wwf e Italia Nostra. Il progetto prevede un corpo centrale, con una «Palazzina del mare», organizzata su due livelli con terrazze panoramiche e porticati: il primo ospiterà gli uffici della Capitaneria di porto, il circolo nautico e gli uffici della Riserva marina di Punta Campanella, oltre a negozi e servizi. Sul secondo livello, invece, dovrebbero trovare spazio una terrazza panoramica, una stazione di carburante, postazioni per internet per la videosorveglianza del porto e per il noleggio di imbarcazioni, un ufficio informativo ed una vasca di alaggio e rimessaggio. Senza dimenticare il parcheggio a tre livelli, destinato ad ospitare 350 tra auto e moto suddivisi. Un intervento da almeno 15 milioni di euro che, secondo le stime dei progettisti, dovrebbe richiedere circa tre anni di lavoro. Ma perché comitati ed associazioni hanno deciso di schierarsi contro il progetto delineato dall’amministrazione comunale? A rispondere è il presidente Luciano Ricciardi: «Marina della Lobra è la porta di Massa Lubrense ed il borgo che dà il nome all’intero territorio comunale – spiega – Il progetto di riqualificazione minaccia questo splendido angolo della penisola sorrentina perché stravolge il porticciolo, cementifica l’arenile e sostituisce un rinomato giardino di agrumi con un parcheggio multipiano interrato: una serie di interventi ad alto impatto ambientale, dinanzi alle quali ci sentiamo in dovere di reagire». Nel frattempo, la protesta ha preso a correre anche sul web: il comitato ha attivato un blog ed una pagina fan su Facebook con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.
    a.s.

  6. E’ come penso da tempo, gli Amministratori della Penisola, complice anche la miope visione delle prospettive di albergatori ed operatori turistici,non essendo in grado di pianificare azioni di sviluppo fondate sul territorio e sul paesaggio,si ” buttano” sul solito cemento.Magari questi falsi tutori del benessere collettivo si nascondono anche dietro la necessità di muovere l’economia.Questo è un problema anche a Sorrento e Piano.Dimostriamo che sono maturi i tempi di movimenti di opinione e di mobilitazione popolare contro gli incapaci ed arroganti gestori della “cosa” pubblica che già tanti danni hanno prodotto.

  7. Questa nostra scheda esplicativa del progetto riguardante la Lobra è stata riprodotta integralmente su TeleStreet Arcobaleno sabato 25 giugno 2011: QUI.

  8. …ennesimo esempio di opposizione a qualsiasi tipo di innovazione ed investimeto, in piena sintonia con la politica di un paese rimasto fermo a 60 anni fa……sebbene il borgo sia caratterizzato da una bellezza ed attrattività ineguagliabile, non si può ignorare le condizioni di fatiscenza e di degrado in cui versa, pertanto invece di un’arida e per nulla propositiva opposizione bisognerebbe pensare a proposte intelligenti e produttive per migliorarne le condizioni, e rendere il borgo funzionale ad attività volte al miglioramento della condizione economica e sociale del paese.

  9. Caro Mimmo, il fatto che tu possa scrivere sul nostro blog il tuo pensiero in dissenso rappresenta per noi proprio un successo: il conseguimento di uno degli obiettivi che ci sta più a cuore, ovvero sollecitare un dibattito sulla questione. Siamo contenti quindi di leggere la tua tesi che, pur non condividendo, ospitiamo volentieri.
    Il tuo commento è breve, ma carico di spunti stimolanti che andrebbero affrontati e sviluppati.
    Permetti, dunque, qualche domanda.
    Se il progetto di cui trattiamo è così utile e vantaggioso, perché fino ad oggi nessuno di coloro che lo promuovono (evidentemente anche tu) si è prodigato ad illustrarlo e a descriverlo per persuadere chi non ne sapeva nulla?
    Scrivi che Massa Lubrense è un paese “rimasto fermo a 60 anni fa”; beh, non ti sembra un’affermazione un po’ azzardata? La raccolta differenziata, le bandiere blu, l’accoglienza turistica, la sentieristica, la qualità dell’offerta gastronomica e agricola… queste e molte altre caratteristiche d’eccellenza non ti sembrano un segnale evidente, anzi una direzione precisa verso un futuro sostenibile e virtuoso per questo territorio (anziché ancorarlo a logiche arcaiche e superate fatte di azioni ad impatto pesante)?
    In questo quadro, anzi in questo percorso, ti sembra che un progetto come quello proposto per la Marina Lobra sia coerente? A che tipo di “innovazione” e a che forma di “investimento” apre, secondo te?
    Rileggendo la nostra scheda esplicativa ti accorgerai che l’oggetto della nostra opposizione è preciso e circostanziato: si tratta di questo progetto, non di altro. Allo stesso tempo, è altrettanto chiaro che ciò non significa che siamo contenti della situazione attuale (che tuttavia ci sembra eccessivo e ingiusto definire coi termini utilizzati da te: “fatiscenza” e “degrado”).
    Comunque sia, ora sulla Lobra c’è un piccolo fascio di luce. Il nostro scopo era accenderlo e alimentarlo.
    E grazie anche a te perché ci permetti di farlo.

  10. Siamo con voi! Lo scempio della penisola sorrentina rappresenta un delitto contro l’umanità ed occorre fare ogni sforzo per sensibilizzare una opinione pubblica ormai assuefatta alle peggiori speculazioni. La rete è uno strumento straordinario ma è necessario organizzare una manifestazione di piazza per rendere pubbliche le finalità del comitato. Nicola Marrone e Marisa Gherardelli

  11. vittorio d'esposito

    Riammodernare, e ristrutturare, non significa sconvolgere un territorio ed eliminarne la storia. Prendete esempio da Positano, fino agli anni 60′ era completamente sconosciuta agli occhi del mondo, pensate che se fosse stata sconvolta, cambiandone l’aspetto, in nome del progresso ed eliminando la fatica delle scale, oggi sarebbe ancora famosa? Il turismo, e’ attratto dalle caratteristiche del luogo, se sconvolgiamo la penisola in cambio di scatole antiestetiche di cemento, questa entrera’ nella normalita’ delle altre citta’!

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